Il Progetto TABBY Abuso

Il progetto TABBY (Threat Assessment of Bullying Behavior: Valutazione della minaccia di cyberbullismo nei giovani) punta ad accrescere la conoscenza e le capacità di proteggere gli adolescenti dalle possibili minacce quando usano internet o altri mezzi di comunicazione informatizzata.

“Bambini in trappola”, a cura del centro “TIama”.

Il testo tratto dalla presentazione del sito BAMBINI IN TRAPPOLA-

“IL PERCHE’ DI UN SITO PENSATO PER FARVI ACCEDERE I BAMBINI E I LORO CAREGIVER

Dati ISTAT 2011 attestano che in Italia nel 2010 nell’ 81,8% delle famiglie con almeno un minorenne è presente un computer e nel 74,7% è presente l’accesso a internet, con incremento costante dell’utilizzo della rete. La stessa fonte attesta che il 51% della popolazione dai 3 anni di età in su ha utilizzato il computer e il 48,9% dei bambini dai 6 anni di età ha navigato su internet.

Sappiamo anche che bambini, ragazzini e adolescenti di oggi usano il computer mediamente meglio dei loro genitori e insegnanti, in quanto cresciuti nel mondo dei media.

Traendo ispirazione da esperienze fatte all’estero, ci è sembrato maturo il tempo per costruire un sito web per dare la possibilità ai ‘diretti interessati’, qualora coinvolti in esperienze inquietanti, in cui è tanto difficile comunicare quanto difficile è trovare persone sicure a cui affidare le proprie comunicazioni, di reperire informazioni estese e approfondite sui temi più segreti e ‘invisibili’: la violenza domestica (assistita per il minore) e l’abuso sessuale. Nel sito sono inoltre contenuti suggerimenti per l’autoaiuto, oltre che indicazioni per chiedere consapevolmente aiuto all’esterno.

Un finanziamento del Ministero per le Pari Opportunità ci ha fornito i fondi per realizzare il nostro progetto, a cui hanno lavorato Marinella Malacrea, Cristiana Pessina e Chiara Giovanelli per i contenuti tecnici, mentre l’allestimento web è di Massimo Mazzarini.

Ogni tema (violenza domestica o abuso sessuale) è affrontato con taglio divulgativo ma con precisione tecnica.

E’ organizzato in due sezioni, una dedicata ai bambini e una dedicata agli adulti ‘caregiver’, cioè quegli adulti genitori, educatori, insegnanti, curanti, che vogliano stare consapevolmente accanto al bambino o ragazzo vittime di quelle esperienze.

In ogni sezione è presente un menu che guida alla scelta di sottosezioni: che cos’è, come può avvenire, cosa dice la legge, come ci si sente, ma il peggio è quando… (che allude alla trasformazione della vittima in aggressore), come se ne esce. In ciascuna sottosezione sono presenti materiali e strumenti, che abbiamo già testato ampiamente e con successo nella nostra attività clinica degli ultimi 10 anni.

Nella scelta degli strumenti abbiamo avuto in mente un target di bambini tra gli 8 e i 13 anni, ma molti materiali sono fruibili ben oltre quell’età e, se i piccoli sono accompagnati, anche a una età inferiore.

Immaginiamo il sito come uno strumento in progress: la sua struttura rende possibile per gli amministratori aggiungere o affinare contenuti. ”

Una rete antiabuso di 15mila pediatri e medici di base “sentinella”

Per aiutare le tante piccole vittime di abuso, spesso senza voce, il gruppo Menarini ha deciso di avviare un progetto, unico al mondo, per la creazione di una rete antiabuso di 15mila pediatri e medici di base “sentinella”. In collaborazione con il Telefono Azzurro, la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI), l’obiettivo è quello di sensibilizzare e di formare i pediatri italiani a riconoscere e intercettare i segnali di eventuali abusi, a partire da quelli inespressi di disagio e sofferenza del bambino, fino alla tutela e promozione del suo benessere.