Protocollo Bullismo
Il presente Protocollo integra il Regolamento di istituto e il Regolamento aule 2.0 e 3.0
La realtà del bullismo, ampiamente diffusa tra i banchi, si concretizza in atti di aggressione che si realizzano spesso nel segreto ed in assenza di testimoni adulti. La rapida diffusione delle tecnologie ha determinato, in aggiunta al bullismo “in presenza”, il fenomeno del cyber-bullismo, così definito dalla Legge 29 maggio 2017, n.71: "qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on-line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo".
Il bullismo e il cyberbullismo devono essere conosciuti e combattuti da tutti in tutte le forme, così come previsto:
- dagli artt. 3- 33- 34 della Costituzione Italiana;
- dalla Direttiva MIUR n.16 del 5 febbraio 2007 recante “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo”; • dalla direttiva MPI n. 30 del 15 marzo 2007 recante “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di ‘telefoni cellulari’ e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”; • dalla direttiva MPI n. 104 del 30 novembre 2007 recante “Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali”;
- dalla direttiva MIUR n.1455/06;
- dal D.P.R. 249/98 e 235/2007 recante “Statuto delle studentesse e degli studenti”;
- dalle linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, MIUR aprile 2015;
- dagli artt. 581-582-594-595-610-612-635 del Codice Penale;
- dagli artt. 2043-2047-2048 Codice Civile;
- dalla Legge n.71/2017.
Nella prevenzione dei suddetti comportamenti intervengono le diverse figure della componente scolastica:
il Dirigente che individua, attraverso il collegio docenti, un referente per il bullismo e cyberbullismo, il quale promuove la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e coordina le attività di prevenzione e informazione sulle sanzioni previste, rivolgendosi anche a partner esterni alla scuola per favorire tali azioni; tutti gli organi collegiali e la componente docente nello specifico, favoriscono la discussione all’interno della scuola creando i presupposti di regole condivise di comportamento adeguato.
Il Collegio dei docenti:
- può promuovere scelte didattiche ed educative, anche in collaborazione con altre scuole in rete, per la prevenzione del fenomeno;
- può prevedere all’interno del PTOF corsi di aggiornamento e formazione in materia di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, rivolti al personale docente ed Ata;
- può promuovere sistematicamente azioni di sensibilizzazione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo coinvolgendo alunni, docenti, genitori ed eventuali esperti;
- può prevedere azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole.
Il Consiglio di classe:
- pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e collaborativo degli studenti e all'approfondimento di tematiche che favoriscano la riflessione e la presa di coscienza della necessità dei valori di convivenza civile;
- favorisce un clima collaborativo all'interno della classe e nelle relazioni con le famiglie, propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.
Il docente:
- intraprende azioni congruenti con l’utenza del proprio ordine di scuola, tenuto conto che l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e nel rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet;
- valorizza nell'attività didattica modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessione adeguati al livello di età degli alunni.
I genitori:
- partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, istituite dalle scuole, sui comportamenti sintomatici del bullismo e del cyberbullismo;
- sono attenti ai comportamenti dei propri figli;
- vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, con particolare attenzione ai tempi, alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero allertarsi se uno studente, dopo l’uso di internet o del proprio telefonino, mostra stati depressivi, ansiosi o paura);
- conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità previste dal Patto di corresponsabilità;
- conoscono il codice di comportamento dello studente;
- conoscono le sanzioni previste dal Regolamento d’Istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione on-line a rischio.
Gli alunni:
- sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al fine di favorire un miglioramento del clima relazionale; possono operare come tutor per altri studenti;
- non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque all’interno della scuola, acquisire – mediante telefonini cellulari o altri dispositivi elettronici - immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente. La divulgazione del materiale acquisito all’interno dell’Istituto è utilizzabile solo per fini esclusivamente personali di studio o documentazione, e comunque nel rispetto del diritto alla riservatezza di tutti;
durante le lezioni o le attività didattiche in genere non possono usare cellulari, giochi elettronici e riproduttori di musica, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente.
Sono da considerarsi tipologie persecutorie qualificate come Bullismo:
- la violenza fisica, psicologica o l’intimidazione del gruppo, specie se reiterata;
- l’intenzione di nuocere;
- l’isolamento della vittima.
Rientrano nel Cyberbullismo:
- Flaming: Litigi on line nei quali si fa uso di un linguaggio violento e volgare.
- Harassment: molestie attuate attraverso l’invio ripetuto di linguaggi offensivi.
- Cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità.
- Denigrazione : pubblicazione all’interno di comunità virtuali , quali newsgroup, blog, forum di discussione, messaggistica immediata, whatsApp, siti internet, ecc, di immagini, pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori.
- Outing estorto: registrazione delle confidenze – raccolte all’interno di un ambiente privato- creando un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog pubblico.
- Impersonificazione: insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare dal medesimo messaggi ingiuriosi che screditino la vittima.
- Esclusione: estromissione intenzionale dall’attività on line.
- Sexting: invio di messaggi via smartphone ed Internet, corredati da immagini a sfondo sessuale.
Ulteriori comportamenti rientranti nelle fattispecie previste dalla Legge 71/2017.
Procedure operative per la gestione delle infrazioni alla Policy.
Queste procedure sono valide nei casi:
- di uso inopportuno di device fissi, notebook, tablet, laptop, smartphone, ambienti social e e-learnig di proprietà dell’Istituto
- di uso inopportuno di device mobili (tablet, smartphone, laptop, notebook ecc..) di proprietà personale dell’utente, usati nell’Istituto o attraverso i quali siano divulgate immagini o video, diffusi poi all’interno dell’Istituto.
Per lo studente/gli studenti e per tutti i membri della comunità scolastica che infrangono la e-Safety Policy, la decisione finale sul livello di sanzione che verrà applicata è affidata agli organi competenti previsti nella seguente tabella e in sede ultima al team per la sicurezza online, composto dall’animatore digitale, il referente per il cyberbullismo e il Dirigente Scolastico. Laddove se ne valuti la necessità si farà riferimento anche alle norme generali di comportamento già in essere e sempre valide con relative procedure disciplinari.
Procedura nei casi che possono verificarsi:
Livello di gravità dell’azione Sanzione corrispondente
Livello 1 Esempi pratici di comportamento inopportuno caso 1:
caso 2 (uso consentito smartphone/device):
|
Art.1
|
Livello 2
|
Art.2
|
Livello 3 caso 1:
caso 2 (uso consentito smartphone/device):
|
Art. 3
|
Livello 4 caso 1: ● Continua a tenere il cellulare acceso nonostante le importanti sanzioni già subite caso 2 (uso consentito smartphone/device): ● L’alunno continua a diffondere in modo non autorizzato immagini/video/audio, anche se acquisiti con il permesso. Persevera nel mandare mail o messaggi che possono essere considerati molestia o hanno caratteri di bullismo anche dopo essere stato ammonito ● Deliberatamente crea spazi per l’accesso, la diffusione e/o lo scaricamento di qualsiasi materiale offensivo ritenuto osceno, diffamatorio, razzista, omofobico o violento ● Riceve o trasmette materiale che viola le norme del diritto d’autore (copyright) o i diritti di privacy ● Lede o diffama il nome della scuola |
Art. 4
Si mettono al sicuro evidenze e prove oggettive Si Informa il fornitore del servizio di posta elettronica usato dal mittente Si prendono contatti con fornitori di servizi interessati per rimuovere il materiale incriminato. Si comunica alla Polizia Postale o agli enti preposti alla denuncia di abusi, cyberbullismo o altre attività sospette |
Nel caso in cui si verifichi una situazione di cyberbullismo che venga comprovata e veda coinvolti gli alunni della scuola, i docenti, informando tempestivamente il referente del cyberbullismo, il Dirigente Scolastico e i genitori degli alunni coinvolti, agiscono facendo riferimento agli articoli previsti dal regolamento, calibrati alla situazione in essere.
Ai genitori verrà esplicitata la contestazione di addebito ed essi potranno avere la possibilità di contestare la stessa entro i termini previsti dal Regolamento di Istituto.
La sanzione irrogata terrà conto della situazione dei singoli alunni, della finalità educativa e della gravità dei fatti verificatisi.
Si precisa che anche gli alunni astanti, cioè coloro che assistono passivamente alla messa in atto di una delle azioni precedentemente descritte, saranno sanzionati a livelli diversi, in base al grado di corresponsabilità di ognuno.
Seregno, 27/06/18
Componente docenti e genitori:
Prof. De Lorenzo Fabio, referente Cyberbullismo
Prof.ssa Raimondo Daniela, f.s. PTOF
Sig.ra Galbiati Nadia, per Appost@genitori
Sig.ra Pessina Silvia, per il Consiglio di Istituto